Coal production

Il carbone in Cina e negli Usa

February 3, 2020

Economia, Notizie

– di Paolo Balmas –

– (free) –

Malgrado il generale impegno a livello mondiale per abbassare la quantità di energia elettrica prodotta con il carbone, le previsioni sui consumi in alcuni paesi sono in aumento per i prossimi anni. Lo dimostrano i progetti attualmente in via di realizzazione che prevedono il carbone come fonte energetica. La Cina è il paese più esposto in tal senso. Le centrali elettriche a carbone in costruzione saranno capaci di aumentare la rete elettrica di circa 120 GW. Un numero impressionante se si pensa al resto del mondo, dove si prevede un aumento dell’energia elettrica prodotta da carbone di circa 105 GW. Negli ultimi anni, la Cina ha cominciato a prendere provvedimenti per l’impatto dell’industria del carbone sul clima e per trasformare il settore dell’energia elettrica. Ma la situazione è delicata. Principalmente perchè alcune province, si pensi ad esempio alla Mongolia Interna nel nord del paese, presentano un’economia fortemente dipendente dal settore. I provvedimenti già presi da Pechino per ridurre la produzione hanno bisogno di una politica di riassorbimento della mano d’opera. Cosa che non può essere immediata, soprattutto se si contano in milioni gli operai da ricollocare. Inoltre, i consumi energetici aumentano.

Negli Stati Uniti, invece, il carbone continua a perdere terreno malgrado il sostegno dell’amministrazione Trump per il settore. La posizione presa da Trump, sul carbone “pulito” che aspetta di essere estratto dal suolo americano è sostenuta dalle nuove tecnologie che dovrebbero ridurre l’impatto ambientale della combustione del carbone. Ma la stessa posizione ha un valore politico, in quanto la campagna elettorale di Trump aveva come target gli operai del settore, specialmente in stati produttori di carbone come il Wyoming e il West Virginia. Negli Usa, sta vincendo l’alternativa del gas naturale, fonte più pulita e attualmente più economica, dati i prezzi che si mantengono ancora molto bassi. In generale, per il settore del carbone sembra che ci si diriga realmente verso una transizione a fonti alternative ma, a livello mondiale, sarà chiaramente una transizione di lungo periodo.

– Newsletter Transatlantico N. 3-2020

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