170407-N-JI086-305

Siria: pressioni per una escalation

April 14, 2018

Politica, Strategia

– di Andrew Spannaus –

Un anno fa Donald Trump approvò il bombardamento della base aerea siriana di Shayrat, in risposta ad un presunto attacco chimico da parte del governo di Bashar al-Assad. Dopo poco tempo è diventato evidente che tale intervento non rappresentò un cambiamento vero nella politica americana verso la Siria, in quanto Trump continuò a cercare la collaborazione della Russia per sconfiggere l’Isis, senza puntare all’estromissione di Assad.

L’azione dimostrativa dell’aprile 2017 ebbe una conseguenza importante però, già prevedibile allora: che al prossimo attacco chimico – vero o presunto – sarebbe diventato più difficile evitare di intervenire. Ora si è arrivati a questo punto, con un Trump che subito dopo i fatti di Douma – senza aspettare le indagini – ha minacciato un nuovo attacco missilistico, mentre le pressioni per l’intervento sono salite alle stelle.

La Francia e la Gran Bretagna – sempre pronte a spingere sull’alleato americano – dichiarano la loro disponibilità a partecipare ad un attacco, mentre come di consueto la Germania e l’Italia si mostrano più caute.

Login

oppure

Iscriviti per accedere a tutte le notizie

, , , ,

No comments yet.

Leave a Reply