May Trump

Le bombe Usa contro nessuno

April 21, 2018

Notizie, Politica, Strategia

– di Andrew Spannaus –

Alla fine il nuovo attacco missilistico sferrato dagli Stati Uniti, dalla Francia e dalla Gran Bretagna contro bersagli siriani assomiglia parecchio a quello dell’aprile 2017: un’azione dimostrativa, “necessaria” soprattutto per motivi d’immagine, cioè per dimostrare che gli attacchi chimici sono inaccettabili e che la Casa Bianca è disposta a sfidare la Russia di Vladimir Putin. Infatti nei giorni successivi all’intervento i funzionari americani hanno sottolineato che il bersaglio non era il governo siriano, ma solo le installazioni militari. Il messaggio è chiaro: non si torna al cambiamento di regime, nonostante la forte reazione iniziale dell’Amministrazione Usa.

Queste rassicurazioni indicano un atteggiamento diverso da quello che era trapelato dai primi Tweet di Trump nei giorni dopo i (presunti) fatti di Douma. Allora si era scagliato contro “l’animale Assad” e chi come Putin lo sostiene. Dunque alla fine il partito interventista ha messo a segno qualche punto, ma non ha ancora ottenuto quello che vuole: il ritorno dell’obiettivo di estromettere Assad, e uno scontro pieno contro la Russia.

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