Supreme Court

L’aborto negli Usa, tra tribunali e politica

April 19, 2023

Politica

Il 7 aprile scorso, un tribunale del Texas ha sospeso l’approvazione della pillola abortiva conosciuta come mifepristone, compiendo un ulteriore passo verso la restrizione dell’aborto negli Stati Uniti. Questa decisione segue la sentenza della Corte Suprema del giugno 2022, che ha tolto la protezione costituzionale del diritto di interrompere la gravidanza. Tuttavia, la nuova decisione non è ancora entrata in vigore, poiché la Corte ha dato tempo al governo di opporsi. L’amministrazione Biden ha immediatamente fatto opposizione e ha ottenuto una prima, ma parziale, riforma della sentenza da parte di un tribunale di appello.

Sembra inevitabile che la questione finirà davanti alla Corte Suprema, che dovrà valutare il tema dell’aborto nuovamente, ma da un nuovo punto di vista. La questione giuridica in ballo è diversa: nella sentenza Dobbs del 2022, la Corte ha deciso che i tribunali non devono essere gli arbitri delle questioni morali e ha restituito questa competenza alle legislature degli Stati. In questo caso, un tribunale ha messo in discussione una decisione specifica dell’agenzia federale Food and Drug Administration (FDA). Per molti conservatori, è importante ridurre il potere dello “stato amministrativo” di legiferare, ma rimane da vedere se la Corte Suprema confermerà la decisione di invalidare la valutazione degli esperti dell’agenzia governativa sulla sicurezza della pillola abortiva, sulla base dei fatti citati dal giudice del Texas riguardanti lo stadio di sviluppo del nascituro e gli effetti fisici ed emotivi sulla donna.

A livello politico, il tema dell’aborto ha già svolto un ruolo importante nelle elezioni di medio termine dell’anno scorso. La sentenza Dobbs ha contribuito a mobilitare l’elettorato femminile e democratico. Tuttavia, ci sono non pochi consulenti repubblicani che esprimono la preoccupazione che questa decisione rischi di nuocere al partito, poiché una netta maggioranza della popolazione si dichiara a favore dell’aborto, almeno nel primo trimestre di gravidanza

Nonostante ciò, l’ala più conservatrice del partito celebra le decisioni giudiziarie che permettono l’applicazione di misure molto restrittive sull’aborto. Questa posizione afferma senza mezzi termini il diritto alla vita di chi non è ancora nato. Il dibattito sull’aborto è molto complesso, in quanto da entrambe le parti si trovano anche posizioni estreme. Da una parte, c’è chi sostiene l’aborto anche oltre i sei mesi (a sinistra), mentre dall’altra parte, c’è chi rifiuta di fare eccezioni in caso di stupro o pericoli per la salute della madre (a destra).

Inoltre, c’è anche il tema importante del contesto economico, che spesso viene discusso troppo poco. Tra i molti motivi citati dalle donne che scelgono di abortire, il primo è proprio quello delle difficoltà economiche. Dovrebbe essere evidente che il principale obiettivo da perseguire è quello di rimuovere gli ostacoli di questo tipo.

Oggi lo scontro sull’aborto avviene principalmente nei tribunali, poiché negli ultimi decenni è stata adottata una strategia precisa in questo senso. In particolare, la destra ha puntato a cambiare gli equilibri della Corte Suprema per raggiungere l’obiettivo di cambiare la storica sentenza Roe v. Wade, che aveva elevato il diritto all’aborto a rango costituzionale nel 1973.

Anche la sinistra ha compreso la posta in gioco e ha messo molta enfasi sulla scelta dei giudici federali nominati dalla Casa Bianca. Questo ha portato a una forte politicizzazione del processo delle nomine, in particolare per quanto riguarda la Corte Suprema. Durante il mandato di Donald Trump, il capogruppo repubblicano al Senato, Mitch McConnell, ha attuato una strategia spietata per garantire una nuova maggioranza conservatrice, che ha portato alla situazione attuale in cui la fiducia popolare nella Corte ha toccato un record negativo, intorno al 40 per cento. Per comprendere meglio le dinamiche dello scontro sull’aborto nel sistema giudiziario americano, anche in relazione al controllo politico sullo stesso, si consiglia di ascoltare l’episodio di questa settimana del podcast House of Spannaus.

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