Russian tank Ukraine

19 repubblicani criticano la guerra

May 1, 2023

Notizie, Politica, Strategia

Lo scorso 20 aprile, un gruppo di deputati e senatori repubblicani negli Stati Uniti ha scritto una lettera al presidente Joe Biden per esprimere la propria “preoccupazione in merito alla risposta degli Stati Uniti all’Ucraina”. Si tratta di personaggi politici che fanno parte dell’ala “populista” del partito e che molti vedono come vicini alle posizioni di Donald Trump in politica estera. Alcuni di loro sono nel Congresso da molti anni, mentre altri sono arrivati da poco.

L’essenza del loro argomento è che i firmatari si preoccupano del rischio di un’escalation del conflitto, in quanto, pur agendo come il principale sostenitore esterno degli sforzi di difesa ucraini, gli Stati Uniti non hanno una chiara strategia per porre fine alla guerra. E dichiarano espressamente che “Il rischio di una guerra per procura con la Russia in Ucraina non è nell’interesse strategico degli Stati Uniti e rischierebbe un’escalation che potrebbe sfuggire di mano”.

I firmatari sottolineano che gli annunci di aiuti nel periodo recente indicano che l’amministrazione americana si sta preparando per un conflitto lungo. Ad esempio, mandare i carri armati M1 Abrams richiede mesi di supporto e di addestramento, quindi è evidente che si sta pensando ad un aumento della violenza. Dichiarandosi contrari a questa visione, questo gruppo di repubblicani afferma che “ci opporremo in modo risoluto a tutti i pacchetti di aiuti futuri se non saranno legati ad una chiara strategia diplomatica mirata a portare questa guerra ad una rapida conclusione”.

La lettera sottolinea anche altri punti, mostrando la posizione particolare di coloro che, nel mondo conservatore, si oppongono a questa guerra, ma chiedono comunque un rafforzamento della difesa degli Stati Uniti. Si scrive che mentre l’America ha già speso 113 miliardi di dollari per un paese dall’altro lato dell’oceano, le forze armate Usa invecchiano e cadono a pezzi. Tra alcune esagerazioni ci sono anche dei punti validi, come il fatto che le scorte di munizioni e di armi specializzate come le armi anticarro Javelin sono a un livello molto basso. Pertanto, ad oggi, gli Stati Uniti non sarebbero in grado di affrontare uno scontro diretto con la Russia se la situazione dovesse sfuggire di mano, e tanto meno con la Cina.

Concludono affermando che la politica dell’amministrazione Biden sta spingendo i due grandi avversari degli Stati Uniti verso un’alleanza sempre più stretta, senza offrire alcuna indicazione di voler cambiare la traiettoria di scontro con Pechino. Ma si enfatizza che il coinvolgimento americano in Ucraina rafforza la narrazione comune tra Russia e Cina che gli Stati Uniti sono inestricabilmente opposti ai loro interessi e alla loro sicurezza.

Oltre alla declinazione degli argomenti specifici, è degno di nota che questo gruppo di repubblicani abbia deciso di scrivere una lettera del genere, piuttosto che limitarsi a criticare l’amministrazione nel contesto del normale dibattito politico. Si tratta pur sempre di una minoranza del partito, e non ci sono dubbi che i vertici repubblicani mantengano una posizione netta interventista, come visto durante gli anni dell’amministrazione Trump quando lo stesso presidente si è piegato ai voleri dell’establishment. Ma questa lettera serve a ricordare che ci sono fazioni sia a destra che a sinistra – si ricordi la lettera simile di trenta deputati della sinistra progressista nel mese di ottobre 2022 – che sono disposte ad esprimere la loro opposizione pubblica alla politica di sostegno militare all’Ucraina. L’aspetto più ironico è che dietro le quinte questa posizione trova molti sostenitori a Washington: una parte del Pentagono continua a cercare modi di spingere verso il negoziato, ed è risaputo che lo stesso presidente Biden abbia mandato più volte dei messaggi a Zelensky incoraggiandolo a cercare la strada per riaprire le trattative. Ma a livello pubblico, l’amministrazione mantiene la stessa linea di sempre, ed è evidente che la fazione più interventista continua a prevalere. Così, le speranze degli americani di giungere ad un congelamento del conflitto entro questo autunno si allontanano sempre di più.

– Newsletter Transatlantico N. 13-2023

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