North Korea

Pyongyang all’angolo

June 13, 2016

Notizie, Strategia

(free) – di Paolo Balmas  –

Durante la visita dello scorso 7 giugno a Pechino, il Segretario di Stato Usa, John Kerry, ha dichiarato che Washington e Pechino sono d’accordo nel portare a pieno regime le sanzioni economiche contro la Corea del Nord rilasciate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in seguito al quarto esperimento nucleare effettuato lo scorso gennaio da Pyongyang.

Affinché le sanzioni siano realmente efficaci è necessario un pieno appoggio della Cina, maggior partner economico della Corea del Nord.

L’incontro di Pechino è stato preceduto di un solo giorno da un rapporto dell’International Atomic Energy Agency (Iaea) in cui si dichiara che i reattori da cinque megawatt hanno ripreso le attività di arricchimento del plutonio. L’affermazione non può essere confermata visto che la Iaea non può inviare ispettori per verificare la veridicità dei dati.

In qualsiasi caso, Stati Uniti e Cina si sono mostrate fermamente contrarie alla possibilità, anche se remota, di vedere la Corea del Nord fra le potenze nucleari.

La politica di Pyongyang di aprire un dialogo con le potenze dell’area e sedersi al tavolo dei negoziati con la forza di un programma nucleare in attivo sembra essere definitivamente fallito. Le sanzioni portano in sé il potenziale e definitivo collasso dell’economia nordcoreana, che è già in crisi.

Anche la carta delle terre rare non sembra attualmente utilizzabile dal governo Kim per trovare compromessi soddisfacenti.

Si procede verso un confronto più serrato e l’opzione militare per Washington non è da escludere se Pyongyang non reagirà come le grandi superpotenze si aspettano.

L’interesse a mantenere la stabilità nell’area è una priorità per Pechino e lo è ancor di più per Mosca che punta a inserirsi nella penisola coreana e a unire il Nord con il Sud attraverso infrastrutture energetiche che inciderebbero notevolmente sull’economia di entrambe le coree. Una strategia che permetterebbe, inoltre, a Mosca di entrare in modo diretto nella disputa come garante di un nuovo processo di avvicinamento fra Seoul e Pyongyang.

– Newsletter Transatlantico N. 41-2016

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