Dall’11 settembre alla Siria, Il caso dell’Arabia Saudita

January 31, 2014

Strategia

Prima parte

Sono cresciute negli ultimi mesi le prospettive per una risoluzione pacifica – seppur limitata e imperfetta – di alcuni grandi problemi in tema di politica estera.: Si è cominciato con l’accordo raggiunto sulla distruzione delle armi chimiche siriane, grazie in modo particolare all’intesa tra Vladimir Putin e Barack Obama. Poco dopo è stato firmato l’accordo preliminare con l’Iran sulla questione nucleare, risultato di molti mesi di lavoro dietro le quinte, che ora stanno dando i frutti con l’implementazione delle prime misure di “confidence building”.
La situazione in Siria rimane disastrosa, con interessi e obiettivi diversi che frenano i negoziati, mentre le mine sulla strada di un accordo finale con l’Iran sono tante, da entrambe le parti, ma per ora si è abbandonata la strada dell’intervento armato da parte dell’Occidente. Questo nuovo corso non piace a chi nella regione preferisce mantenere una situazione di scontro, attraverso una sorta di strategia della tensione, piuttosto che perseguire nuove iniziative diplomatiche. Si tratta principalmente di Israele sotto la guida di Netanyahu, e dell’Arabia Saudita, paese con un’influenza notevole sugli scontri nel Medio Oriente allargato, che rappresenta un ostacolo importante agli sforzi di trovare delle soluzionie negoziate in entrambi i casi.
I principali finanziamenti ai movimenti religiosi estremisti – per esempio quelli legati ad Al-Qaeda – provengono da una serie di famiglie saudite, ma il Governo del Regno non sembra preoccuparsi di questa realtà, anzi da decenni mantiene anche uno “special relationship” con l’Occidente, come potenza di riferimento nell’area. Le origini di questo rapporto vanno indietro decenni, ma con i cambiamenti in corso in questi mesi le contraddizioni stanno venendo a galla in modo molto visibile: ora i sauditi si trovano su posizioni opposte a quelle dell’Amministrazione Obama soprattutto sulla questione iraniana, ma anche in merito al sostegno per i gruppi terroristici in varie zone.

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