Il rimpasto di Abe

September 10, 2014

Notizie, Politica

(di Paolo Balmas) Lo scorso 3 settembre 2014 Shinzo Abe ha effettuato la riorganizzazione della propria squadra di governo e dei vertici del Partito Liberal-Democratico di cui fa parte. La preannunciata mossa politica avrà ripercussioni su innumerevoli questioni che il Primo Ministro dovrà affrontare nelle prossime ore.

Su diciotto ministri, dodici sono stati sostituiti. Fra questi, cinque sono donne (nella vecchia squadra ve ne erano solo due). Un segnale chiaro per sostenere uno dei punti forti dell’Abenomics, ovvero quello di creare le basi reali per garantire un coinvolgimento maggiore delle donne alla produttività del Paese. A mantenere il proprio ruolo vi sono i rimanenti sei ministri che detengono una posizione chiave (ad esempio alle Finanze, all’Economia e agli Esteri). In questi casi, Abe ha voluto garantire la continuità ai lavori più delicati e importanti che sta affrontando in questi giorni.

Fra le novità spicca il nome di Yoko Obuchi, quarant’anni e figlia dell’ex primo ministro Keizo Obuchi, che è la nuova guida al Commercio e all’Industria. In Giappone è la prima volta che una donna assume tale ruolo. La Obuchi ha già chiarito la propria posizione nella spinosa questione dell’energia nucleare: (1) contro la costruzione di nuovi impianti; (2) a favore della revisione e della riapertura di quelli che già esistono; (3) a favore di una diminuzione della dipendenza dal nucleare.  La  neo-Ministro arriva in un momento in cui i primi due reattori (Prefettura di Kagoshima) hanno passato l’esame delle nuove norme di sicurezza da pochi giorni e sono stati rimessi in moto definitivamente. Yoko Obuchi si è detta convinta che bisogna affrontare una politica capillare e locale per ottenere risultati validi in tale settore.

Anche il ministero della Difesa ha conosciuto un nuovo inquilino, Akinori Eto. Questi è noto per la sua partecipazione alle cerimonie del Yasukuni Jinja, il santuario di Tokyo al centro della controversia storico-politica con Pechino e Seoul a causa del fatto che presso tale luogo di culto sono ospitati i combattenti caduti, tra cui alcuni che sono ritenuti internazionalmente criminali di guerra. I grandi vicini di Tokyo potrebbero non vedere di buon occhio la nomina. Ma a controbilanciare la scelta di Eto alla Difesa vi è il nuovo vertice del Partito Liberal-Democratico di Abe. Il Segretario Generale e il suo Vice, nominati lo stesso 3 settembre, sono rinomati per le loro buone relazioni con la Cina. Si pensa che giocheranno un ruolo importante nelle prossime settimane per garantire il successo dell’incontro fra Abe e Xi Jinping che avrà luogo durante il summit dell’Apec, a Pechino il prossimo novembre.

La nomina di Sadakazu Tanigaki (già Ministro della Giustizia) a segretario generale del Partito non ha solo un valore politico di respiro internazionale. Infatti, ha costituito anche la sostituzione dell’ex-segretario Shigeru Ishiba, che è il principale avversario politico di Shinzo Abe.

Il nuovo Governo si trova ad affrontare sfide e appuntamenti di importanza epocale. Le scelte di Abe, che possono essere interpretate come un “aggiustamento del tiro”, sembrano essere in linea con il programma che si era prefissato.

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