Robert Reich a Prato: Glass-Steagall e investimenti pubblici per una svolta all’economia italiana

June 20, 2011

Economia, Politica

20 giugno 2011 – “Occorre tornare ad un modello bancario in cui si considerano gli effetti degli investimenti sul lavoro e sulle economie locali, senza farsi coinvolgere dal casinò mondiale”. Con questo messaggio forte il ministro del Lavoro della prima amministrazione di Bill Clinton (1993-1997), Robert Reich, ha sottolineato la questione sistemica chiave per l’economia italiana e mondiale parlando il 19 giugno davanti ad oltre 350 persone al Teatro Metastasio di Prato: il ripristino della legge Glass-Steagall voluta da Franklin Roosevelt nel 1933 (separazione tra banche commerciali e banche d’affari), durata fino all’avvento della deregulation negli anni Ottanta.

Robert Reich, ministro del Lavoro della prima amministrazione di Bill Clinton (1993-1997)

Invitato dai consiglieri comunali Nicola Oliva e Enrico Giardi, Reich ha insistito anche sull’importanza degli investimenti pubblici nell’innovazione e nella ricerca, criticando fortemente la spinta verso le misure di austerity che in un momento di crisi economica peggiorano solo la situazione, portando ad un circolo vizioso in cui gran parte della popolazione vede un peggioramento del proprio tenore di vita. Secondo l’ex ministro, attivo nel Partito Democratico fin dai tempi di Bobby Kennedy nel 1967-68, ed impegnato per le amministrazioni Carter, Clinton e Obama, bisogna concentrarsi sulla creazione di produzione avanzata, tecnologia e servizi ad alto valore aggiunto. Ma per raggiungere questo obiettivo non si possono aspettare i capitali privati, che cercano il profitto a breve termine; devono dare il là gli stati, con progetti infrastrutturali innovativi e a lungo termine. Parlando della situazione di Prato e della Toscana Reich ha indicato come strumento possibile una banca regionale per lo sviluppo, attraverso cui il pubblico potrà attuare nei fatti una politica a favore delle attività che aumentano i valori dell’economia, piuttosto che competere per la riduzione dei costi con un conseguente declino certo del tessuto produttivo.

Nell’introdurre il convegno Nicola Oliva ha citato la tradizione di Roosevelt e le varie proposte per cui Oliva si è speso negli ultimi due anni: i controlli sulla speculazione nel settore alimentare, una commissione sul credito per verificare il funzionamento del sistema bancario nel contesto della crisi internazionale, e soprattutto il treno a levitazione magnetica (Maglev) tra Firenze e l’aeroporto di Pisa. Quest’ultimo rappresenterebbe un progetto di avanguardia in Europa, dove la tecnologia è stata inventata ma non attuata se non su un tratto sperimentale in Germania. Porterebbe lavoro ad alta specializzazione, ingegneria e maggiore efficienza nei trasporti. L’iniziativa con Reich, ha affermato Oliva, è da considerarsi come l’inizio di un processo in cui Prato potrà riappropriarsi del proprio ruolo come centro di innovazione tecnologica e produttiva, ed esigere che le istituzioni nazionali e sovrannazionali si occupino dei cambiamenti sistemici necessari per fermare l’attuale declino economico e sociale.

La risposta del pubblico è stata molto positiva, con numerosi imprenditori e leader d’opinione locali che hanno posto domande a Reich sulle dinamiche economiche mondiali, e anche sui dettagli delle misure per la riorganizzazione del sistema finanziario nazionale ed internazionale. Su questo punto il moderatore Andrew Spannaus, segretario di Movisol, ha ricordato il disegno di legge alla Camera dei Rappresentanti USA introdotta da Marcy Kaptur (democratica dell’Ohio) e anche le mozioni presentate alla Camera e al Senato italiani, esortando il pubblico ad attivarsi per garantire una svolta nella discussione politica ed economica in questo Paese.

 

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