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La Corea del Nord fra sanzioni e terre rare

January 30, 2015

Economia, Notizie, Strategia

(free)

– di Paolo Balmas –

Da alcune settimane la Corea del Nord è al centro di una bufera mediatica causata dall’attacco informatico ai danni della Sony. Secondo l’amministrazione di Washington il governo di Pyongyang è il diretto responsabile, ma le prove fornite dalla Nsa sono custodite gelosamente e nessuno le ha ancora viste. Le prove fornite dal Fbi, invece, sono state definite incerte da analisti esperti che collaborano con lo stesso Bureau.

Tuttavia, ciò che incuriosisce maggiormente è la natura delle sanzioni che Washington ha imposto alla Corea del Nord in seguito agli attacchi. Sostanzialmente, oltre a una decina di cittadini, le strutture colpite sono tre: il Reconnaissance General Bureau (Rgb), l’istituzione militare da cui dipendono tra l’altro le operazioni coperte e le attività informatiche; la Chasongdang Trading Co. e la Korea Mining Development Trading Co. (Komid). Eccezion fatta per il Rgb, le due compagnie non hanno nulla a che vedere con le attività di cyber-war, tanto è vero che Washington ha dichiarato che il motivo principale per cui sono state coinvolte nelle sanzioni è, in realtà, la loro implicazione nelle attività per lo sviluppo del settore nucleare.

Ma c’è di più. La notizia, nota ormai da un anno, che si trova al centro dell’intera questione è che in Corea del Nord è stato scoperto un bacino minerario particolarmente ricco di terre rare. Secondo alcuni osservatori, fra cui Louiss Schumann, dell’Australian Institute of Mining and Metallurgy, si tratta del bacino più grande a livello mondiale. Il valore stimato si aggira intorno ai 6 miliardi di dollari Usa.

 

L’interesse che si è risvegliato nei confronti di Pyongyang da parte dei vicini (Russia, Corea del Sud, Cina e Giappone), con ogni probabilità, ha sullo sfondo quegli elementi tanto necessari alle tecnologie più avanzate dell’industria globale (militare, aerospaziale, delle comunicazioni, IT, eccetera). E Washington non è da meno, visto che le due compagnie colpite dalle sanzioni sono legate allo sfruttamento delle risorse del bacino in questione.

Con la potenza statunitense da un lato e le pressioni dei vicini dall’altro, Kim Jong Un ha deciso di rompere il proprio isolamento e di intraprendere, il prossimo maggio, il primo viaggio ufficiale oltreconfine. Infatti, ha accettato l’invito di Vladimir Putin a partecipare ai festeggiamenti per i settant’anni dalla sconfitta della Germania nazista.

Per approfondimenti sul mercato delle terre rare e/o sulla situazione nordcoreana contattare il Servizio Transatlantico.

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