FBI

Il caso Flynn

May 15, 2020

Politica, Strategia

– di Andrew Spannaus –

Nel mezzo della crisi del coronavirus, mentre gli Stati Uniti dibattono se e come cominciare a riaprire nonostante il continuo aumento dei casi, torna il Russiagate. Questa volta, però, nel verso contrario, come parte della controffensiva guidata dall’Attorney General Bill Barr – l’equivalente del Ministro della Giustizia – che sta indagando sulle irregolarità delle indagini condotte durante gli ultimi mesi dell’Amministrazione Obama nel tentativo di colpire Donald Trump e i suoi consiglieri.

Tra i personaggi catturati nella rete delle indagini, uno dei più importanti è stato Michael Flynn, generale dell’esercito, ex capo della Defense Intelligence Agency, e nel novembre 2016 designato dal presidente-eletto Donald Trump come prossimo Consigliere per la sicurezza nazionale. Alla fine Flynn avrebbe occupato quella carica per appena 24 giorni, prima di essere costretto al ritiro a seguito di rivelazioni in merito al caso Russiagate: Flynn era accusato di aver mentito al Fbi in merito alle sue conversazioni con l’ambasciatore russo Sergei Kislyak, avvenute prima dell’insediamento della nuova Amministrazione. Successivamente, il procuratore speciale Robert Mueller ha allargato le indagini contro Flynn, e infine l’ha indotto a dichiararsi colpevole di aver mentito al Fbi, e a cooperare con Mueller in cambio di una sentenza lieve.

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