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La Cina e il dopo corona

April 20, 2020

Economia, Notizie

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– di Paolo Balmas –

In Cina, il il dopo corona, primo trimestre del 2020, La Cina si è concluso con la chiusura di circa 460.000 imprese, di cui la metà aveva meno di tre anni di vita e oltre 25.000 operavano nel settore dell’export. Allo stesso tempo, l’apertura di nuove imprese, registrata a circa 3,2 milioni di nuove attività, è crollata del 30% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. In questi numeri si annida, in parte, l’impatto del coronavirus sul mondo imprenditoriale cinese.

La Banca centrale cinese (PBOC), ha avvertito dei rischi di una nuova “grande depressione”, sebbene riconosca che i pericoli di un colpo veramente profondo all’economia mondiale sono limitati. Secondo la PBOC, bisogna fare qualcosa di più per controllare l’epidemia e limitare i danni all’economia reale. Probabilmente, il riferimento è soprattutto rivolto a quei paesi che hanno reagito sottovalutando l’epidemia. Il rischio di situazioni esplosive, in alcuni paesi, non è ancora scongiurato.

Si pensa, ora in una parte del mondo, soprattutto al dopo corona, a come e quando ritornare alla normalità. Molti paesi hanno già elaborato programmi di stimolo e altri chiedono aiuti alle istituzioni finanziarie internazionali. Fra questi ultimi, l’Iran ha fatto richiesta per un prestito di 5 miliardi di dollari al Fondo monetario internazionale (Fmi). È passato più di mezzo secolo dall’ultima volta che la Repubblica islamica ha fatto ricorso al Fmi. Washington non ha accolto con piacere la possibilità di aiutare l’Iran, fortemente colpita dal coronavirus. Ma la possibilità di riaprire un dialogo è chiaramente aperta.

Anche l’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) ha stanziato un fondo di 5 miliardi di dollari per sostenere le industrie dei paesi membri colpite dal virus. Una particolare attenzione verrà data alle infrastrutture sanitarie e ai piani di emergenza per rilanciare l’economia e riportare la situazione alla normalità nei giorni del dopo crisi. I primi a usufruire degli aiuti saranno gli ospedali di Pechino e Chongqing in Cina.

– Newsletter Transatlantico N. 11-2020

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