Renzi-Stoltenberg

Renzi e il portoghese fra la Russia e la Nato

May 31, 2016

Notizie, Strategia

(free) – di Paolo Balmas –

Lo scorso martedì, 24 maggio 2016, Frederico Carvalhao, un agente del servizio informazioni portoghese, il SIS, è stato arrestato in un bar di Trastevere a Roma mentre cedeva a un collega russo documenti riservati. Anche l’agente russo è stato trattenuto dalle forze dell’ordine italiane, accompagnate da agenti dell’intelligence portoghesi, poiché non era del corpo diplomatico e non godeva dell’immunità.

L’agente portoghese forniva documenti relativi alla Nato e all’Unione Europea a un prezzo di diecimila euro l’uno, secondo quanto riporta il Telegraph di Londra.

Nelle stesse ore, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontrava il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, sempre a Roma, presso Palazzo Chigi. Durante il colloquio, che era incentrato sulla questione libica e sui temi da affrontare al prossimo summit dell’Alleanza, a luglio 2016 a Varsavia, il Segretario ha voluto sottolineare che c’è l’intenzione sia di aumentare le difese nei paesi membri che confinano con la Federazione russa, sia di mantenere un’apertura al dialogo con Mosca.

Il presidente Renzi ha aggiunto che a Varsavia si dovrà affrontare il tema di “un nuovo modello di difesa innovativa” che si lasci alle spalle il sistema adottato durante la guerra fredda. Ha fatto riferimento esplicito alla cyber security e alla proliferazione, sostenendo finalmente che le nuove minacce sono presenti all’interno delle città europee.

Sebbene il riferimento alle minacce fosse relativo soprattutto al terrorismo, la coincidenza dell’arresto della spia russa non può passare inosservata. Non solo impone la necessità di impostare la discussione sulla sicurezza interna dei paesi membri della Nato anche alla luce di questo tipo di minaccia, ma svilisce lo sforzo di coloro che si erano adoperati nei giorni precedenti a offrire un’apertura concreta nei confronti di Mosca.

Il 18 maggio, infatti, il Consiglio regionale del Veneto, aveva approvato la risoluzione per il riconoscimento del diritto di autodeterminazione della Crimea, che permetterebbe di alleggerire, se non abbandonare, le sanzioni alla Russia. La risoluzione afferma che la Regione Veneto si attiverà presso il Governo per promuovere la revisione dei rapporti fra Ue e Federazione russa “evidenziando i danni irreversibili alla nostra economia provocati dalle loro scelte scellerate ed irresponsabili anche alla luce della sicurezza internazionale […]”.

In questo modo il Veneto si è allineato alla Camera dei Deputati francese che aveva rilasciato una risoluzione poche settimane prima (28 aprile 2016), in cui si chiedeva che al termine delle sanzioni previsto per il prossimo 31 luglio, queste non venissero più rinnovate.

Ma di mezzo c’è il summit di Varsavia e, ora, anche l’arresto di una spia russa a Roma.

– Newsletter Transatlantico N. 37-2016

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