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Un accordo per il nucleare britannico

September 21, 2016

Economia, Notizie

(free) – di Paolo Balmas –

Il 15 settembre 2016, il parlamento britannico ha approvato al costruzione di due reattori nucleari presso la centrale di Hinkley Point C, nel Somerset. Fondamentale è stato l’accordo raggiunto con la francese Edf.

La centrale nucleare è stata al centro dei dibattiti londinesi poiché era destinata ad accogliere gli investimenti e i servizi di Pechino. Con il cambio alla guida del governo, avvenuto in seguito al voto favorevole alla Brexit, è cambiata anche la posizione nei confronti del progetto e dell’intero settore nucleare.

Infatti, l’approvazione dei lavori a Hinkley Point C è stata accompagnata da una legge che impone alle compagnie britanniche di mantenere una “special share” in tutte le centrali che saranno realizzate in futuro. In qualsiasi caso, la Cina non è stata tenuta fuori dal progetto, tanto meno da quelli futuri. A Hinkley sarà presente con una quota del 33,5%.

La Edf e la China General Nuclear Power Corporation (Cgn) hanno già un piano per sviluppare due nuove centrali, una nel Suffolk e una nell’Essex. Quest’ultima ospiterà i reattori cinesi.

Il settore nucleare britannico segue la scia della Cop 21 di Parigi, tenuta sul finire del 2015, durante la quale si è deciso di combattere il cambiamento climatico riducendo drasticamente la produzione di CO2. L’energia nucleare, essendo “pulita”, è stata vista come una delle possibili, e in alcuni casi migliori, risposte ai bisogni contrastanti di produrre più energia e limitare i danni all’ambiente. Ciò ha confermato le aspettative del settore nucleare che già da tempo attendeva l’opportunità di riconquistare il mercato.

Recentemente, Pechino ha fatto sapere che le compagnie cinesi hanno in progetto di realizzare più di 60 centrali nucleari, sia in casa che all’estero, nell’arco dei prossimi dieci anni.

– Newsletter Transatlantico N. 63-2016

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