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Trump contro la Fed

September 12, 2016

Economia, Notizie, Politica

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Donald Trump torna ad attaccare la banca centrale americana. Parlando alla stampa il 6 settembre il candidato repubblicano ha dichiarato che la politica dei tassi di interesse bassi della Federal Reserve serve a sostenere una “economia falsa”, e che “l’unica cosa forte è il mercato azionario artificiale”. Trump crede che i tassi dovranno risalire, ma che la Fed ha paura di agire per non sgonfiare la bolla e provocare un nuovo tracollo generalizzato.

Ci sono numerosi critici del ruolo della Fed – banca centrale indipendente – a destra e a sinistra negli Stati Uniti. Cresce anche il sostegno per un audit pubblico dei conti del Federal Reserve, che ha fornito sostegni diretti e indiretti agli istituti finanziari per decine di trilioni di dollari negli anni successivi al crac del 2008.

Ci sono però visioni diverse tra i critici. A destra si crede che il ruolo della Banca centrale sia di manipolare artificialmente l’economia, gonfiando le bolle anche per motivi politici; non è un caso – secondo i più maligni – che la Fed sembra decisa a rimandare l’aumento dei tassi a dopo le elezioni di novembre.

Dall’altra parte le critiche si concentrano sull’enfasi data agli indicatori finanziari e macroeconomici considerati superficiali, come il tasso di disoccupazione ufficiale che celerebbe le forti difficoltà in cui versa ancora l’economia. Si chiede alla Fed di garantire i tassi bassi per l’economia reale e di ridurre il sostegno ai comparti puramente finanziari.

– Newsletter Transatlantico N. 61-2016

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