La Super-rete asiatica

April 15, 2016

Economia

(free) – di Paolo Balmas –

Il piano per la realizzazione della nuova Via della Seta non ha come unico scopo la creazione di una direttrice commerciale fatta di autostrade e ferrovie che uniscano porti e centri industriali. L’obiettivo finale è immerso in una realtà ben più vasta. Infatti, si vuole dare vita alle strade che uniranno le coste orientali dell’Asia a quelle del Mare del Nord in Europa. Nella prospettiva cinese, lungo la Via, gli agglomerati urbani esistenti saranno allargati e ne sorgeranno di nuovi. Affinché ciò sia possibile, sarà necessario portare l’energia elettrica ovunque.

Negli ultimi dieci anni la Cina ha sviluppato la produzione di energia a tal punto che oggi può permettersi di pianificarne l’esportazione di grandi quantità. Inoltre, ha portato a perfezionamento la tecnologia Ultra-High Voltage (UHV), che rende possibile il trasporto di energia a distanze fino a pochi anni fa inimmaginabili. Si parla di lunghezze che arrivano a 8000 km. Quindi, in un futuro poco lontano, a Pechino sarà possibile esportare energia elettrica fino in Germania, o fino in India.

Attualmente, sono già in funzione centrali elettriche che producono energia nella provincia estremo-occidentale dello Xinjiang e la esportano fino alle coste del Mar cinese orientale, per potenziare i grandi centri urbani costieri come Shanghai.

Il Presidente della Rete elettrica nazionale, Liu Zhenya, ha dichiarato che Pechino sta valutando mercati esterni per l’esportazione di energia elettrica. Fra questi, il Myanmar, il Pakistan e l’India. Inoltre, ha reso noto che la compagnia cinese è in trattativa con la Korea Electric Power di Seoul, con la SoftBank del Giappone e con la russa Rosetti Pjsc, per la progettazione di quella che è stata definita la Super-rete asiatica. Si tratta di un’unica rete elettrica dotata delle nuove tecnologie che connetterà gli stati interessati e sarà capace di esportare energia in tutto il continente.

Il progetto riprende l’idea del presidente di SoftBank, Son Masayoshi, che ipotizzava già nel 2012 la creazione di una super-rete, il cui fulcro sarebbe stato costituito dalle centrali eoliche della Mongolia, per distribuire l’energia elettrica in Russia, in Cina, in Corea e in Giappone.

– Newsletter Transatlantico N. 25-2016

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