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La separazione bancaria nell’Amministrazione Trump

November 11, 2016

Economia, Notizie, Politica

(free) – di Andrew Spannaus –

Quest’anno il tema del ripristino della legge Glass-Steagall, cioè la separazione tra banche commerciali e banche d’affari, ha mostrato tutta la sua potenza bipartisan, finendo nella piattaforma programmatica di entrambi i grandi partiti.

Sul lato democratico il risultato non era affatto scontato, in quanto Hillary Clinton si opponeva a questa misura essenziale per proteggere l’economia reale dagli effetti delle bolle speculative, rassicurando tutti che in realtà il suo piano per Wall Street sarebbe stato più efficace, senza dover tornare al passato con Glass-Steagall.

Tuttavia grazie al lavoro di numerosi attivisti e associazioni, e il sostegno di politici chiave come Bernie Sanders e Elizabeth Warren, prima della Convention democratica il tema è stato inserito ufficialmente nel programma del partito.

In casa repubblicana Glass-Steagall potrebbe sembrare ancora più alieno, considerando il successo che il partito ha avuto nel promuovere la deregulation negli ultimi decenni, e la difesa a spada tratta del ruolo della finanza, nonostante i recenti disastri.

Ci sono però vari repubblicani che hanno una visione economica più tradizionale, che si lega all’economia reale e non alla visione di una società post-industriale e finanziarizzata. Inoltre, i candidati outsider hanno ben capito che la gente necessita di proposte programmatiche simbolo, in grado di mobilitare l’opinione pubblica sui temi che scaldano di più gli animi.

Per questo motivo alcuni consiglieri di Donald Trump hanno deciso di inserire il ripristino di Glass-Steagall nella piattaforma repubblicana, e Trump stesso ne ha parlato nelle ultime settimane della campagna elettorale. (link)

Ora ci si chiede se ci sarà effettivamente la volontà di andare avanti con la separazione bancaria nella nuova Amministrazione. La nostra impressione è che il tema è stato utilizzato in chiave politica, per rispondere alle pressioni della base contro Wall Street, ma che non ci sia una volontà diffusa a fare cambiamenti significativi ai meccanismi della finanza nel mondo repubblicano.

Lo scontro sulla politica economica avverrà più sugli investimenti pubblici nelle infrastrutture e sul taglio o meno del welfare, aree in cui Donald Trump e i leader del suo partito si trovano su posizioni praticamente opposte.

Nel suo discorso della vittoria Trump ha promesso di ricostruire “strade, ponti, aeroporti… tutte le nostre infrastrutture.” Per fare ciò sarà necessario abbandonare la mentalità dell’austerità e l’opposizione all’intervento pubblico in economia. La battaglia su questo punto si presenterà subito per la nuova Amministrazione, e avrà effetti importanti per la possibilità di proseguire con riforme incisive come Glass-Steagall.

– Newsletter Transatlantico N. 75-2016

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