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Dilma Rousseff

Dilma Rousseff comincia a cedere

January 29, 2016

Economia, Politica

(free) – di Paolo Balmas –

La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, durante un incontro tenutosi questa settimana presso l’Istituto per il Petrolio del Brasile, ha dichiarato che il governo è pronto a concedere la possibilità alle compagnie straniere di essere il principale operatore nei bacini pre-salt. Ma solo in precise occasioni.

I pre-salt sono dei giacimenti di petrolio che si trovano sotto uno strato di sale molto in profondità, oltre il fondo dell’oceano. La legge attuale brasiliana implica che solo l’ente di stato, Petroleos Brasileiro, più nota come Petrobras, può essere l’operatore principale nei progetti di sfruttamento di questi bacini. La comunità internazionale e le imprese del settore si sono da tempo opposte a tale legge, che fu approvata dal governo dell’ex presidente Lula.

Un esempio dei casi in cui un operatore straniero potrà operare alla guida del gruppo è quello della Shell che ha in concessione il bacino di Gato do Mato. Sotto questo giacimento si trova un pre-salt al quale Shell non poteva accedere. Secondo Dilma Rousseff, quindi, sarà possibile operare su un pre-salt se già si ha in concessione l’area in cui si trova.

Non è un caso che pochi giorni dopo, precisamente ieri, 28 gennaio 2016, il vice presidente Michel Temer, abbia dichiarato che è da escludere la conclusione positiva del procedimento di impeachment approvato lo scorso dicembre. Secondo Temer non ci sarebbero i voti necessari.

Transatlantico aveva già fatto notare che l’andamento del procedimento di impeachment, la legge sui pre-salt, le attività petrolifere straniere e lo scandalo Petrobras sono fattori strettamente connessi che influenzano la vita del paese.

Tuttavia, anche se la presidente Rousseff rivede la legge e sfugge all’impeachment, non sarà possibile al Brasile di uscire facilmente dalla crisi in cui versa. La fiducia dei mercati internazionali, nei confronti del governo e di Petrobras, è calata progressivamente e ha imposto un rallentamento alla crescita economica che durerà ancora a lungo

– Newsletter Transatlantico N. 7-2016

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