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La posizione della Casa Bianca su Israele

November 10, 2023

Notizie, Strategia

Con il passare delle settimane, cresce il nervosismo a Washington riguardo alla guerra condotta da Israele a Gaza con l’obiettivo di estirpare Hamas. Subito dopo l’attacco dell’7 ottobre, il presidente Joe Biden ha espresso un forte sostegno a Israele, menzionando brevemente la necessità di rispettare il diritto internazionale. Oggi, le preoccupazioni riguardo alla condotta delle operazioni militari sono molto più accentuate.

Fin dall’inizio, il governo degli Stati Uniti ha esortato Benjamin Netanyahu a valutare attentamente gli effetti di un’invasione terrestre, con Biden che ha perfino fatto riferimento agli errori americani dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 come esempio da evitare, chiaramente alludendo alle conseguenze negative della guerra in Iraq. Nelle settimane successive, Biden ha cercato di mantenere un equilibrio: confermando costantemente il diritto di Israele di rispondere militarmente, ma allo stesso tempo avviando un processo diplomatico con l’obiettivo di garantire l’assistenza umanitaria e pensare al periodo post-conflitto.

Attualmente, l’amministrazione americana ha addirittura iniziato a promuovere la soluzione dei due stati – contraria alle posizioni dei governi di destra in Israele – come un obiettivo necessario a medio termine per evitare un conflitto senza fine nella regione. I rappresentanti americani continuano a sottolineare l’importanza delle “pause umanitarie” e dell’ingresso di centinaia di camion con gli aiuti a Gaza. Inoltre, il capo della CIA, William Burns, è stato a Doha questa settimana per cercare di negoziare un accordo sul rilascio di centinaia di ostaggi in cambio di una sospensione dei bombardamenti, con la mediazione del Qatar. Fino ad ora, le concessioni da parte di Israele consistono nell’aumento degli aiuti umanitari e nel rispetto di pause di quattro ore al giorno per consentire ai civili di lasciare il territorio. Tuttavia, è un obiettivo che gli arabi, ovviamente, non condividono.

Anche per quanto riguarda il tema dei morti a Gaza, la Casa Bianca ha fatto marcia indietro. Dopo che il presidente aveva inizialmente espresso dubbi sui numeri forniti dal Ministero della Sanità di Gaza, non solo i principali giornali americani hanno pubblicato analisi indicando che le stime del Ministero sono solitamente abbastanza precise, ma un funzionario ha informato il Congresso che il numero di morti potrebbe essere ancora più alto di quanto riportato.

Tutto ciò può essere spiegato anche con l’aumento delle pressioni politiche sull’amministrazione Biden. Se inizialmente c’erano pochi rappresentanti politici a chiedere un cessate il fuoco, ora il loro numero sta rapidamente crescendo tra i democratici. Si parla anche di rischi per Biden nelle elezioni presidenziali del 2024, poiché ci sono stati stati del Midwest come il Michigan e il Wisconsin – essenziali per una vittoria democratica – dove vivono numerosi palestinesi americani che esprimono già il loro disappunto per la posizione del presidente, che ritengono non abbastanza critica nei confronti di Israele.

In politica estera, le istituzioni di Washington tendono a agire rapidamente e a considerare le conseguenze politiche in seguito. Tuttavia, in questo caso, con l’aumento delle preoccupazioni per le prospettive di Biden per il prossimo anno, anche a causa di una serie di sondaggi negativi nelle ultime settimane, la Casa Bianca ha compreso che deve mantenere un dialogo con questi gruppi e dimostrare la sua preoccupazione per le vittime civili. Si avverte chiaramente la pressione per ottenere risultati rapidamente. Infatti, alcuni funzionari dell’amministrazione avrebbero confermato al New York Times che secondo il governo americano, l’esercito israeliano ha un tempo limitato per condurre le sue operazioni a Gaza prima che l’ira tra gli arabi nella regione e la frustrazione negli Stati Uniti e in altri paesi per il crescente numero di vittime civili possano limitare l’obiettivo di Israele di eradicare Hamas.

– Newsletter Transatlantico N. 31-2023

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