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US Capitol Congress

Cosa vogliono i repubblicani per evitare il default

May 7, 2023

Economia, Notizie, Politica

La scorsa settimana, il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ha annunciato che, in assenza di un accordo al Congresso sull’aumento del tetto del debito (debt ceiling), il governo americano potrebbe tecnicamente entrare in default già dal primo giugno, non essendo in grado di adempiere ai propri obblighi finanziari. Infatti, da gennaio il limite formale è stato già raggiunto, ma finora il Tesoro ha adottato “misure straordinarie” per evitare il default, ad esempio spostando fondi da un settore all’altro o sospendendo accantonamenti pensionistici per disporre di maggiore liquidità immediata.

Il limite al debito è, in realtà, solo un aspetto tecnico che non dovrebbe influenzare le decisioni di spesa, le quali vengono prese attraverso le procedure ordinarie del Congresso. Tuttavia, una parte dei repubblicani ha deciso – come già accaduto altre volte negli ultimi anni – di sfruttare questo limite formale per ottenere cambiamenti essenziali, anche se si tratta, di fatto, di un ricatto: non riuscendo a imporre la propria visione al Congresso a causa del controllo democratico del Senato e della Casa Bianca, ci si rifiuta di finanziare quanto già deciso.

L’approccio è stato esplicitato in un recente commento di Hugo Gurdon, direttore del giornale conservatore Washington Examiner: “Se Biden non discuterà il contenimento della spesa quando occorre capire come mantenere la solvibilità dell’America, quando lo farà?” Il presidente promette di trattare in seguito, quando sarà necessario stilare il bilancio dell’anno successivo, ma i repubblicani sanno di avere una forza limitata e, quindi, sono pronti a minacciare il disastro se la Casa Bianca non accetterà di negoziare ora.

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